Gioielli in rame e ottone

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Gioielli in rame e ottone: le proprietà

Le proprietà del rame sono comuni anche all’ottone, visto che esso è composto da rame e zinco in percentuale diversa a seconda della lega utilizzata. I gioielli Gabrjou realizzati in ottone ne presentano fondamentalmente due versioni: CuZn33 (contenente il 67% di rame) e il CuZn15 (contenente l’85% di rame, detto anche Similoro oppure Oro di Merlino).

Il rame è un metallo batteriostatico, ovvero presenta caratteristiche antimicrobiche già note dall’antichità ed oggi confermate da ricerche scientifiche. Sulle superfici di rame o di leghe di rame, microorganismi come batteri, virus e funghi, responsabili di numerose patologie, non sopravvivono. Proprio per questo è ampiamente utilizzato per la realizzazione di condutture per l’acqua potabile e per i gas, in strutture ospedaliere, per la realizzazione di superfici che possono venire a contatto con germi patogeni.

Il rame e la medicina naturale

La medicina naturale, settore che gode oggi di consensi sempre crescenti e di conferme scientifiche, attribuisce al rame azione antinfiammatoria e antisettica che consente numerose  applicazioni in ambito terapeutico.
Oggi la naturopatia usa il rame come oligoelemento: viene somministrato sotto forma di elemento colloidale come antisettico e antinfiammatorio a livello articolare e respiratorio, in combinazione con altri minerali per combattere stanchezza e insonnia, ansia, problemi reumatici, disturbi cardiovascolari e numerosi altri disturbi.
Naturalmente questa è semplicemente una breve panoramica degli utilizzi del rame, e non va assolutamente considerata come informazione medica.

Quanto ai gioielli in rame e ottone naturali, ovvero non ricoperti da vernici o galvanizzazione, essi permettono un assorbimento cutaneo di rame testimoniato dalla formazione di una patina di colore azzurro/verde tenue fino al blu scuro sulla pelle a contatto con il metallo, generalmente da parte di anelli e bracciali.
Questa patina può essere facilmente rimossa lavando l’area, ed è legata al pH cutaneo che varia a seconda dell’individuo, e addirittura per ognuno in momenti diversi della vita. E’ ampiamente noto che fattori nutrizionali e aspetti dello stile di vita (come lo stress) influenzano il pH, quindi è possibile osservare una patina di entità e colore diverso in base allo stato psico/fisico della persona: se é più intensa può indicare che il rame sta “lavorando” un po’ di più per aiutare a ristabilire un giusto equilibrio.
Come oligoelemento possiede numerose funzioni indispensabili per attivare e coadiuvare reazioni biochimiche e metaboliche nell’organismo.

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Il rame nella storia

Già nell’antichità veniva usato da Egizi, Etruschi, Greci , Romani e da tutti i popoli del Mediterraneo e del vicino Oriente per curare le ulcere; i Caldei, addirittura 8000 anni fa, introdussero l’uso del bracciale in rame per prevenire le infezioni e alleviare i reumatismi.
Raccogliendo l’eredità di alchimisti di varie epoche storiche, l’antroposofia di Rudolf Steiner getta le basi per la metalloterapia: i metalli vengono valorizzati non solo per le loro caratteristiche di conducibilità elettrica e termica ma anche per il loro potere catalitico e per la capacità di irradiare specifiche forze di ordine superiore (denominate forze eteriche) connesse con il sistema planetario e che sono alla base di tutte le manifestazioni del vivente.
In particolare viene utilizzato il rame in quanto mediatore di luce e di calore e delle forze connesse con il pianeta Venere. Nel sistema corporeo la filosofia antroposofica riconosce a questo metallo particolari affinità con l’equilibrio del sistema renale e di quello circolatorio. Ha funzione di equilibratore del calore corporeo e di neutralizzatore dei campi elettromagnetici, lenisce i dolori artritici ed artrosici. Steiner sostiene inoltre che il rame favorisce l’accettazione di sè e l’equilibrio delle emozioni.

Cura dei gioielli in rame e ottone

La naturale patina di ossidazione che modifica progressivamente il colore di questi metalli può essere facilmente rimossa con vari metodi.
Esistono in commercio dei prodotti specifici per la pulizia di rame e ottone che aiutano a ripristinare il loro colore originario dopo l’ossidazione.
In alternativa si può utilizzare un metodo naturale molto efficace: basta miscelare succo di limone e bicarbonato di sodio, in proporzione tale da formare una crema “effervescente” piuttosto fluida. Essa va applicata sul rame o sull’ottone, strofinata delicatamente, per poi lasciarla agire per qualche minuto. Si noterà quasi subito che il metallo schiarisce progressivamente fino alla totale scomparsa della patina di ossidazione, infine si risciacqua e si asciuga accuratamente il monile con un panno morbido.

Dopo la pulitura, sia con metodo chimico che naturale, è possibile che il rame e l’ottone restino leggermente opachi: è sufficiente lucidarli con un apposito panno per farli tornare all’originario splendore.

Evitare la formazione della patina scura sulla pelle da parte di anelli o bracciali in rame e ottone è molto semplice: dopo averli puliti e lucidati basta applicare uno o due strati di smalto trasparente per unghie sull’area che va a contatto con la cute. In seguito, se necessario, si può rimuovere lo smalto con del solvente a base di acetone, e riapplicarlo.

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